La spugna aguzzo ( Hippospongia communis), conosciuta anche come spugna di ago, è un demosponge marina molto comune nell’Oceano Atlantico, soprattutto nel Mediterraneo. Appartiene alla famiglia Spongiidae e si caratterizza per la sua forma irregolare, spesso a palla o conico-cilindrica, che può raggiungere dimensioni considerevoli, fino a 50 cm di diametro e altezza.
Il suo nome deriva dalla peculiare superficie: è ricoperta da migliaia di spire di piccole spicole calcaree chiamate “aculei” che ricordano l’aspetto degli aghi, conferendole una texture ruvida e spigolenta al tatto. Queste strutture non sono solo decorative: servono a proteggere la spugna da predatori e aiutano il flusso d’acqua attraverso il suo corpo poroso.
Anatomia di un gigante immobile
La Needle sponge è un animale straordinario se si pensa alla sua semplice anatomia. Manca di organi interni differenziati come fegato, stomaco o cervello: le sue funzioni vitali sono svolte da cellule specializzate chiamate “coanocites” che formano una rete complessa interconnessa.
Questi piccoli campioni cellulari hanno la capacità di pompare acqua attraverso i pori della spugna (ostia) e di filtrare il plancton e le piccole particelle organiche presenti nell’acqua marina, alimentando così l’organismo. I rifiuti vengono poi espulsi tramite un secondo sistema di pori più grandi chiamati “osculi”.
La Needle sponge è quindi un vero e proprio filtro naturale: contribuisce in modo significativo alla pulizia dell’ambiente marino circostante. Inoltre, le sue spicole calcaree rilasciano carbonato di calcio durante il processo di crescita, favorendo la formazione di nuove barriere coralline.
Un ciclo vitale intricato: da larva a gigante immobile La Needle sponge si riproduce sia sessualmente che asessualmente. La riproduzione sessuale prevede la liberazione di gameti (ovuli e spermatozoi) nell’acqua, dove avviene la fecondazione. Le larve risultanti, chiamate “larve parenchimiliche”, sono libere nuotatrici per un breve periodo prima di fissarsi sul fondo marino e trasformarsi in spugne adulte.
La riproduzione asessuale può avvenire attraverso la gemmazione o la frammentazione: se una parte della spugna si stacca, essa può sviluppare un nuovo individuo identico a quello originario.
Ecco alcuni tratti distintivi della Needle sponge:
Caratteristica | Descrizione |
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Forma | Irregolare, spesso a palla o conico-cilindrica |
Dimensioni | Fino a 50 cm di diametro e altezza |
Colore | Variabile dal giallo pallido al rosso bruno |
Superficie | Ricoprita da spire di aculei calcarei (spicole) |
Habitat | Barriere coralline, fondali rocciosi |
Alimentazione | Filtrazione del plancton e delle particelle organiche |
La Needle sponge: una risorsa preziosa per l’uomo e la natura Oltre alla sua importanza ecologica nel mantenere la salute degli ecosistemi marini, la Needle Sponge è stata tradizionalmente utilizzata dall’uomo per scopi commerciali. Le sue fibre resistenti venivano impiegate nella produzione di spugne per lavaggio, materassi e imbottiture.
Oggi, però, l’uso di spugne naturali è in diminuzione a favore di alternative sintetiche più economiche. La pesca eccessiva delle spugne selvatiche ha contribuito al declino di alcune popolazioni, rendendo importante la messa in atto di misure di conservazione per proteggere questa specie fragile e fondamentale per il nostro pianeta.
Curiosità sulla Needle sponge:
- La spugna aguzzo è stata utilizzata dagli antichi Greci per fare bagni termali, grazie alle sue proprietà igienizzanti.
- Si dice che Cleopatra usasse spugne di mare per i suoi trattamenti di bellezza!
- Le spugne hanno la capacità di rigenerarsi: se tagliate in due, possono entrambe diventare nuove spugne complete.
La Needle sponge, con il suo aspetto bizzarro e la sua sorprendente fisiologia, è un esempio di come la natura possa sorprendere e affascinare. La sua sopravvivenza dipende da noi: dobbiamo impegnarci a proteggere questi ecosistemi marini fragili che ospitano una biodiversità incredibile.